“Dottore sono andata in farmacia per prendere dei fermenti per il mio cane che fa la cacca molle, ed il farmacista mi ha parlato di probiotico, simbiotico, prebiotico…. ho tanta confusione, qual’è il prodotto migliore per il mio cane?”
Spesso mi raccontate la vostra indecisione quando siete di fronte al dover scegliere un fermento lattico per il vostro animale.
I fermenti lattici non sono altro che batteri, tantissimi, la cui caratteristica è quella di fermentare alcuni tipi di carboidrati per trarne l’energia che serve loro per sopravvivere, processo che si conclude con la produzione di particolari sostanze tra cui l’acido lattico, acido grasso a catena corta.
Tra gli zuccheri più utilizzati c’è sicuramente il lattosio, motivo per cui li ritroviamo in molti prodotti a base di latte. Ma questi microorganismi riescono a rompere anche i legami che si trovano in alcune proteine, rendendole più digeribili.
Il primo concetto da memorizzare è questo: se forniscono sostanze che apportano benefici all’organismo del nostro cane, allora li chiameremo probiotici.
Però va anche detto che ci sono probiotici che non sono dei fermenti lattici, come il saccharomyces, comunemente detto lievito di birra.
Tornando al concetto di probiotico, come benefico per la salute dell’organismo ospite, voglio specificare che non si tratta del singolo ceppo di microorganismi ad essere definito tale (in genere parliamo dell’ordine del miliardo), ma deve essere utilizzato e somministrato secondo una formulazione e preparazione specifica. Al momento le linee guida sono molto specifiche per i probiotici per umani, mentre per il mondo veterinario l’unico ceppo, per ora, ad essere autorizzato ed utilizzato sotto forma di alimento complementare, è l’enterococcus faecium.
In tutta sincerità spero che la ricerca e le linee guida nel mondo veterinario facciano progressi ed aggiornino l’elenco dei probiotici utilizzabili per i nostri pelosetti.
Quando invece parliamo di prebiotici, ci riferiamo a prodotti che al loro interno contengono specifiche sostanze che sono nutrienti, cibo per i probiotici. La scienza li definisce come costituenti di alimenti, non vitali, capaci di apportare benefici regolando l’attività del microbiota.
Si tratta, in definitiva, di fibre (carboidrati) che l’intestino di cane e gatto non digerirebbero tal quali, ma invece i probiotici fermentandole, le trasformano in energia. L’inulina contenuta in carciofi e cicoria ne è un tipico esempio.
Infine quando ci parlano di simbiotici, intendono l’unione tra prebiotici e probiotici, assemblati in un unico prodotto.
Naturalmente questo insieme favorisce positivamente il metabolismo dell’organismo ospite, ne migliora in primis il benessere intestinale. Inutile dire che il vantaggio del simbiotico è somministrare un solo prodotto, ed avere duplice vantaggio.
Ho quindi riassunto – spero in maniera chiara e comprensibile – il complesso mondo dei fermenti lattici; ad ogni modo consiglio di non prendere mai iniziativa da soli o per sentito dire, ma fatevi sempre consigliare il prodotto giusto dal vostro veterinario di fiducia.
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