Lo svezzamento, fisiologicamente, equivale alla fase in cui la montata lattea della cagna il lattazione inizia a scendere, rendendo necessaria da una parte il passaggio dal latte materno ad una alimentazione semi-solida prima e solida poi, con la graduale integrazione di energia, proteine, zuccheri e grassi che saranno necessari ai cuccioli per la crescita. Dal punto di vista materno va considerata invece una rimodulazione qualitativa e quantitativa del cibo offerto.

Questa fase inizia fisiologicamente intorno alla terza settimana, ma in realtà la fase pratica dello svezzamento dovremmo iniziarla non prima delle 6-7 settimane.

Vi ricordo che sarà essenziale sostenere l’alimentrazzione della madre nella fase piena della lattazione, considerando l’apporto adeguato di energia e nutrienti.

Lo svezzamento è una fase più o meno lunga, che va gestita serenamente, ma con l’attenzione rivolta ad una alimentazione adeguata e bilanciata, senza improvvisazioni, per evitare errori comuni.

Nel cucciolo avviene una vera e propria evoluzione del sistema digestivo, che vede protagoniste alcune molecole, chiamate ENZIMI, che sono in grado di digerire i macronutrienti alimentari, cioè PROTEINE, ZUCCHERI E GRASSI.

Nello specifico vedremo diminuire progressivamente la capacità di digerire gli zuccheri del latte, come il LATTOSIO, ragion per cui fornire latte vaccino in età adulta, rimane una pratica altamente sconsigliata.

Invece, al contrario, durante lo svezzamento aumenta la capacità di digerire gli AMIDI COTTI, contenuti in pasta e riso, che potranno essere inseriti molto gradualmente nella dieta, per evitare fenomeni di maldigestione ed intolleranze.

Per quanto riguarda PROTEINE e GRASSI, la capacità digestiva rimane sempre efficiente, al di fuori di problematiche congenite o acquisite.

La fase di svezzamento accompagnerà il cucciolo fino al momento della fase adulta, momento in cui cambieremo nuovamente il regime alimentare.

Ma quando il cucciolo raggiunge l’età adulta? La risposta corretta è : dipende dalla RAZZA.

  • Razze piccole raggiungono l’età adulta intorno all’8° mese di vita
  • Razze medie raggiungono l’età adulta intorno al 12° mese di vita
  • Razze grandi raggiungono l’età adulta intorno al 14°-20° mese di vita
  • Razze giganti raggiungono l’età adulta intorno al 16°-24° mese di vita

Quindi è logico che se iniziamo a svezzare un pinscher intorno al secondo mese di vita ( 7-8 settimane) vuol dire che il cane è già in una fase di sviluppo avanzato, poichè ad 8 mesi è già adulto. Mentre se consideriamo un pastore tedesco, ovviamente avrà bisogno di molto più tempo per completare la crescita.

Vi inserisco un grafico abbastanza esplicativo:

Dall’immagine prendo spunto per spiegarvi che, tecnicamente, le razze piccole o toy sono molte precoci, anche se hanno una crescita lenta, mentre le razze grandi hanno una velocità di crescita molto più rapida, però impiegano molto più tempo a completare lo sviluppo.

Il ruolo del nutrizionista veterinario, in questa fase, sarà quello di adeguare e bilanciare l’alimentazione, tenendo conto di questi fattori genetici di crescita, per evitare gli errori più comuni, come:

  • cani di piccola taglia: sovralimentazione che favorisce il fenomeno di accumulo di energia sottoforma di grasso di deposito negli adipociti. Questo fenomeno crea una iperplasia (eccessivo accrescimento) di queste cellule, che favorirà il sovrappeso o addiritturà l’obesità nell’età adulta.
  • Cani di taglia grande o gigante: sottoalimentazione con conseguente carenza di alcuni sostanze, specialmente il calcio, con conseguente alterazione della struttura dell’osso e conseguente fragilità. Fenomeno opposto, una eccessiva alimentazione, porta ad eccesso di energia, che spinge troppo velocemente la crescita, creando il fenomeno delle displasie.

Alimentazione industriale (crocchette o umido) oppure una dieta casalinga formulata ad hoc durante lo svezzamento?

Vediamo insieme pro e contro di ogni soluzione:

DIETA CASALINGA:

  • certezza delle materie prime e della loro conservazione
  • Adeguamento e bilanciamento dei nutrienti durante le varie fasi
  • Possibilità di variare periodicamente i nutrienti per rinforzare microbiota e sistema immunitario, e/o di apportare rapidamente modifiche qualora insorgessero problematiche di intolleranze o allergie.
  • Tempo di preparazione del pasto
  • Reperibilità delle materie prime
  • Fai da te che porta a diete inadeguate per quantità e qualità.

DIETA INDUSTRIALE:

  • facilità di preparazione del pasto
  • Prodotti già formulati e bilanciati
  • Reperibilità dell’alimento
  • Conservazione ( rischio di irrancidimento dei grassi contenuti, con ossidazione di sostanze importanti)
  • Allergie o intolleranze difficilmente identificabili nell’immediato
  • Impossibilità di escludere alcuni nutrienti specifici in caso di effetti avversi.

 

Quindi abbiamo tanti buoni motivi per scegliere l’una o l’altra soluzione, ma rimane fondamentale il concetto di scegliere sempre con estrema attenzione, e magari seguendo i consigli di un professionista, che saprà valutare ogni soluzione costruendola su misura in funzione delle esigenze dell’animale.